Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Attesa del maggio
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 103, p. 3
Data: 1 maggio 1955


pag. 3




   Avanzata e rivincita del reduce sole. Trionfo del celeste, del rosa, dell'oro. La terra si sente amata e si disfà nella voluttuosa tentazione della luce. L'aprile consuma, chiaro e ventilato, i suoi ultimi giorni ma tutte le creature confitte nel terreno, dal gambo tenero del narciso al tronco scabro dell'ippocastano, aspettano, chiamano, invocano la furia creatrice del maggio.
   I getti molli si allungano, le foglie nuove si allargano, le gemme turgide si gonfiano sempre più ma si tratta di una sceneggiatura di vigilia, del trepido prologo di una più fastosa e festosa giornata nuziale. Perfino le roselline di spalliera, che sono le più frettolose di tutte, non si decidono ad esibire i loro mazzolini penduli e si contentano di mostrare appena le punte sgualcite delle loro trine color crema.
   La natura indolente e al tempo stesso impaziente, sembra una donna nel fiore del rigoglio e dell'orgoglio, che sa di essere amata ed attende, di mattina in mattina, l'arrivo di colui che la farà tutta sua.


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